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Ginecologia

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Calo del desiderio

ll calo del desiderio o calo della libido si manifesta con un decremento della frequenza e dell’intensità dell’impulso sessuale, sia spontaneo, sia evocato da stimoli sessuali, che si verifica con il proprio partner ma anche con se stessi.
Il desiderio sessuale o libido è regolato principalmente dagli ormoni ma risente molto anche della condizione psicologica e relazionale può essere condizionato da esperienze passate; da cultura, regole sociali, costumi, abitudini e predisposizione personale.

CAUSE
Le cause possono essere organiche e/o psicologico-relazionali:

  • disfunzioni ormonali (deficit androgenico, ipotiroidismo, aumento della produzione di prolattina … );
  • Patologie croniche tipo diabete, sclerosi multipla, disfunzione del midollo spinale, insufficienza epatica e vari tumori abuso di alcol e droghe (es. cocaina, oppioidi ed eroina).
  • Uso di farmaci in particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ma anche antiepilettici alcuni antipertensivi, ecc ..
  • disagi nella coppia (scarsa intesa, disaffezione, indisponibilità al coinvolgimento, disabitudine a corteggiamento e seduzione, non accettazione del proprio ruolo (affettivo e/o sessuale) sottomesso nella coppia, disattenzione alle proprie esigenze affettive e sessuali da parte del partner, asssuefazione, diminuzione dell’attrazione fisica, eccessiva difformità fra fantasie sessuali e realtà sessuale …);
  • condizioni ambientali (figli in casa e altri conviventi, dissapori familiari);
  • crisi affettiva, esistenziale (indifferenza, crisi mistica, seccessivi scrupoli morali,...); 
  • disagi personali correlabili o no alla sfera sessuale.
All’interno della vita di coppia, anche una condizione di pornodipendenza e/o cybersex può essere causa di ridotto desiderio a causa della soddisfazione sessuale ricevuta , spesso in forma compulsiva, in ambiti diversi da quello della coppia . Esiste anche un disturbo da eccitazione femminile riconducibile a scarso tono dei muscoli perivaginali (soprattutto pubo-coccigei) e alterata risposta ghiandolare, con ridotta o assente sensibilità sessuale nell’area vaginale che quindi comporterebbe difficoltà di eccitamento, lubrificazione ed orgasmo.

CAUSE PSICOLOGICHE E FISIOLOGICHE
Avere pensieri negativi sui rapporti intimi (es. ansia da prestazione, paura di gravidanze indesiderate o di contrarre malattie) così come depressione e problemi relazionali e/o esperienze poco gratificanti (per esempio, a causa della mancanza di competenze sessuali o di scarsa comunicazione dei bisogni) possono condizionare il desiderio sessuale.
Nella donna, il calo della libido si può associare a condizioni di dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e impossibilità alla penetrazione per contrazione involontaria della muscolatura vaginale (vaginismo).
Inoltre, la riduzione del desiderio sessuale può essere legata ad alcune circostanze, quali fase del ciclo mestruale, gravidanza, menopausa, qualità del rapporto di coppia ed insoddisfazione nei confronti del proprio corpo.

GRAVIDANZA E MENOPAUSA
In gravidanza, il mantenimento della libido è soggettivo: alcune donne esprimono maggior desiderio e continuano ad avere rapporti, mentre altre preferiscono ridurre o annullare la frequenza dei rapporti. Spesso la libido diventa più difficile da recuperare nel postpartum quando alla neomamma serve un grande supporto.
Inoltre con le variazioni ormonali e il nuovo e costante impegno di accudire il neonato aumenta il rischio di disturbi dell’umore e del calo del desiderio.
Per quanto riguarda la menopausa la terapia sistemica con gli estrogeni cominciata in tempo può migliorare l’umore e aiuta a mantenere la sensibilità sessuale e la lubrificazione vaginale. Questi benefici possono aumentare il desiderio sessuale e l’eccitazione.
L’uomo, invece, in conseguenza di un calo della libido potrebbe manifestare un problema di disfunzione erettile. Se non viene affrontato, il calo del desiderio può andare a condizionare negativamente l’ambito psicologico e la relazione affettiva di coppia.

SINTOMI
I sintomi di base, che talvolta, accompagnano l'eventuale alterazione ormonale possono essere affatticamento, stanchezza, astenia, demotivazione generale, alterazioni del ciclo ovarico, secchezza vaginale, riduzione quantitativa dell'eiaculato...
Sul piano psicologico i sintomi che spesso accompagnano il calo del desiderio sessuale sono legati a demotivazione generale fino a stati depressivi, ma anche semplicemente cambiamento di interessi in cui quello sessuale diventa non più prioritario.
Il calo del desiderio può manifestarsi in due diversi disturbi: il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e il disturbo da avversione sessuale. Nel primo caso il soggetto presenta ridotte o nulle fantasie sessuali e scarso interesse per l’attività sessuale. Però non rifiuta l’intimità come nel caso dell’avversione sessuale in cui l’individuo sperimenta una vera fobia con evitamento della sessualità.

DIAGNOSI
In caso di calo del desiderio, a seconda del sospetto clinico, vengono effettuate visite accurate per verificare le condizioni anatomiche e funzionali vulvo-vaginali e vengono eseguiti esami ormonali per valutare una condizione di deficit andrologico.
Sul piano psicodiagnostico esistono test psicologici o altri esami, fra cui un test bio-elettronico computerizzato delle onde cerebrali, che valutano la condizione mentale in riferimento a stati di umore basso fino alla depressione conclamata o a stati di ansia pronunciata.

CURE E TRATTAMENTI
Sul versante terapeutico i possibili approcci sono vari, quello principale rimane la correzione dell’eventuale del deficit ormonale con somministrazione degli ormoni carenti, infatti la carenza ormonale è uno dei principali fattori che causa il calo della libido. Questo accade e si accentua soprattutto quando donne e uomini raggiungono rispettivamente menopausa ed andropausa. Il calo dei livelli di Testosterone, Progesterone ed Estrogeni ma anche squilibri degli ormoni Tiroidei molto spesso sono la causa del calo del desiderio sessuale, poi si può provare la psicoterapia per risolvere gli stati psico-emozionali alterati generali o specifici sul piano della sessualità. In questo caso la psicoterapia viene mirata a rimuovere, elaborare, risolvere i disagi e le distonie causa del problema, anche coinvolgendo la coppia specie nei casi in cui il disagio la investe in modo più o meno evidente.
Prima che il problema si aggravi e vada ad interferire sulla qualità di vita e il rapporto di coppia si dovrebbe procedere con una valutazione con il medico specialista. In base alla causa, i medici potrebbero rimuovere una causa, prescrivere un farmaco appropriato, cambiarne uno che già si sta assumendo o consigliare una terapia integrativa di testosterone, aiutare a capire quali comportamenti assumere per implementare il desiderio magari supportati da un percorso psicologico quando necessario.
Inoltre può essere di aiuto per il calo della libido , oltre ad individuare cosa stimola sessualmente la coppia, fornire istruzioni sugli stimoli appropriati. Le donne possono desiderare stimoli non fisici, fisici non genitali e una stimolazione genitale non penetrativa.

Ricapitolando le possibili terapie possono essere:
  • Terapie ormonali a base di estrogeni o testosterone: migliorare la lubrificazione, lo spessore e la risposta delle pareti vaginali;
  • Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e del ciclo di risposta sessuale (fasi del funzionamento erotico), miglioramento della consapevolezza del proprio corpo (esplorazione visiva e cinestesica), comprensione dei fattori fisiologici e psicologici coinvolti nel rapporto sessuale, esame delle credenze e dei miti comuni inerenti il sesso, ecc.;
  • Training di abilità sessuali;
  • Esercizi di Focalizzazione Sensoriale: procedura mediante la quale si ricomincia a manifestare l’affetto attraverso il contatto fisico;
  • Esercizi di stimolazione genitale e/o uso di vibratori;
  • Uso di materiale erotico (fotografie, film, libri) e stimolazione delle fantasie sessuali;
  • Training della comunicazione: facilitare la comunicazione generale e sessuale tra i partner;
  • Esercizi comportamentali (esercizi di Kegel): migliorare la sensibilità vaginale, la capacità di eccitamento e di orgasmo.

Attualmente gli interventi medici/fisici per il disturbo da eccitazione sessuale femminile sono ancora in fase di sperimentazione. Tra questi, quelli di maggiore interesse sono:
  • Prodotti indirizzati all’aumento del flusso sanguigno ai genitali e che facilitino la lubrificazione: ad esempio creme per la vasodilatazione che aumentino l’espansione delle arterie così da aumentare il flusso sanguigno al tessuto genitale;
  • Farmaci a assunzione orale: stimolazione del sistema nervoso simpatico, del flusso sanguigno, o di alcune componenti del sistema nervoso;
  • Farmaci ad uso topico: per migliorare la risposta locale e la lubrificazione;
  • Apparecchiature specifiche come radiofrequenza, elettroporazione, elettrostimolazione e campi elettromagnetici sembra stiano dando ottimi risultati per la risoluzione del problema quando la causa e tipo fisico.